Gaetano Chiaramonte
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Biografia breve di Gaetano Chiaramonte
Gaetano Chiaramonte (Salerno 1872 - Napoli 1962) è stato uno scultore italiano del XIX secolo. Nato a Salerno nel 1872 studiò all'Accademia napoletana di Belle Arti, allievo di Stanislao Lista, dal quale apprese un corretto e fermo modellato e una corretta esecuzione. Esordì nel 1890 esponendo alla Promotrice Salvator Rosa di Napoli un busto in terracotta intitolato "Odio". Eseguì poi una statua di grandi dimensioni, "Diana alla caccia" destinata come decorazione di una villa di tale Farina a Baronissi. Sua opera principale è il monumento ai Martiri della Regione salernitana, eretto in Salerno sul luogo dove nel 1828 furono fucilati alcuni patrioti fra cui due fratelli sacerdoti: Antonio e Giovanni De Luca. Eseguì inoltre in Salerno, in piazza Vittorio Veneto, il monumento ai Caduti della Provincia salernitana; altro monumento ai caduti della prima guerra mondiale fu da lui eretto a San Gregorio Magno, centro agricolo del Salernitano. A Napoli nella Villa Comunale vi è il busto del giurista e sociologo Enrico De Marinis. A Pompei nel Santuario della Madonna egli scolpì la statua marmorea della Beata Vergine del Rosario cui la famosa Basilica è dedicata. Per il grandioso complesso monumentale del "Vittoriano" in Roma egli scolpì la grande statua allegorica della "Campania", collocata con altre quindici statue raffiguranti le Regioni d'Italia nell'attico di coronamento del sommoportico. La statua si erge severa e maestosa con la cornucopia che simboleggia la feracità della terra napoletana, fra la statua del Lazio scolpita da Adolfo Pantaresi e quella delle Puglie realizzata da Francesco Pifferetti. La giuria preposta al concorso scrisse nel verbale della seduta del 4 gennaio 1908 di avere scelto fra i bozzetti dei centottantadue concorrenti quello del Chiaramonte per la Campania perchè l'autore aveva mostrato d'essere penetrato nello spirito del monumento e per gli evidenti e notevoli pregi della modellazione. Questo valente scultore prese parte al secondo concorso per l'esecuzione dell'ornamentazione scultorea del sottobasamento della grande statua equestre di Vittorio Emanuele secondo nel complesso monumentale del" Vittoriano" in Roma, destinato a divenire "L'altare della Patria". Il tema del secondo concorso si rifaceva alla celebrazione degli illustri italiani che avevano reso famoso il nome dell'Italia nel mondo intero, pensatori ed uomini d'azione, e dei "precursori", di coloro, cioè che avevano operato efficacemente per unificare l'Italia intorno a Roma, ed infatti le figure di questi uomini fatidici dovevano trovare posto in due grandi fregi che si sarebbero congiunti al centro con la figura allegorica di Roma. A questo concorso presero parte Ezio Ceccarelli, Gaetano Chiaramonte, Achille D'Orsi, Giuseppe Mangionello, Giovanni Nicolini, Vito Pardo ed Ettore Ximenes, che presentarono ognuno il loro modello. Ma la Commissione Tecnico-artistica preposta non ravvisò in alcuno fra i modelli presentati, pur avendo riscontrato in essi notevoli pregi, quelle alte virtù decorative, concettuali e tecniche, che rendessero l'opera meritevole dell'accettazione. Risultò vincitore di un terzo concorso, il cui tema si rifaceva al significato civile e politico del monumento, Angiolo Zanelli, che poi eseguì l'opera grandiosa, perchè la Commissione ritenne ch'egli aveva bene espresso i concetti dell'Amor patrio, che pugna e vince, e del Lavoro, che edifica e feconda. Nell'età matura egli esegui alcune sculture tipicamente floreali come "Civettuola", "Idealità" ed altre opere ispirate a soggetti di genere. Gaetano Chiaramonte è morto a Napoli nell'anno 1962.
FONTE: Gli scultori italiani di V.Vicario
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